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Una vita pastic-free per la salute nostra, dell’ambiente e dei nostri investimenti immobiliari.

Oggi vorrei parlare di qualcosa che tocca indirettamente la sfera immobiliare  oltre al valore della qualità del nostro stile di vita e benessere. 

Parlo dei rifiuti abbandonati e delle plastiche inquinanti. 

Il nostro benessere è influenzato anche da ciò che ci circonda e non solo da quello che i nostri occhi riescono a vedere.

Una spiaggia, un vicoletto, un marciapiede o le scale di una chiesa sporchi di lattine, bicchieri di plastica e altro, causano in un forestiero o una persona che vuole trasferirsi, una cattiva idea del quartiere e dei suoi residenti. 

Personalmente trovo intollerabile vedere ancora oggi persone che lasciano cadere i propri rifiuti ovunque capiti. 

La confezione di plastica delle sigarette, per esempio.

Nell’osservare un individuo uscire dal tabaccaio e a pochi metri scartare la confezione in plastica e disperderla per la strada, sento come un pugno nello stomaco. 

Mi chiedo: in che modo interpreta la realtà? E’ assurdo magari sentire quella stessa persona lamentarsi del mondo che cambia e del clima, che non è più come quello di una volta… 

Senza rendersene conto ognuno di noi, nel proprio piccolo, contribuisce a questo cambiamento. 

Non riesco a trattenermi dal richiamare per strada gente “distratta”.

Un giorno faccio presente ad una persona di aver perso “distrattamente” il suo rifiuto e mi risponde con aria infastidita: “Ormai è tutto una schifezza, la mia non fa cambiare nulla. Ci sono gli spazzini a pulire.”

Forse stava passando una brutta giornata quel tipo, posso capire anche si sia infastidito al mio richiamo, ma la sua spazzatura l’ha lasciata lí e si é allontanato gettando anche la sigaretta. 

Quale esempio più negativo per un bambino?

In quel momento mi sono sentito impotente. 

Riporto un altro caso che mi renderà antipatico a qualcuno. 

Spesso ascolto discorsi di persone di qualsiasi età informate talmente bene sul calcio da sembrare quasi degli esperti in borsa internazionale. Ogni notizia insignificante la condividono per tenersi informati sull’ultima strategia della propria squadra.

Mentre, magari, per tutto il resto delle informazioni, come riconoscere che la plastica sopravvive fino a 1000 anni e che é possibile ingerirla mangiando pesce, magari celebrando al ristorante la vittoria della squadra del cuore, non gliene può fregare un fico secco. 

Perché parlo di tutto ciò. C’è una conseguenza che può riguardare indirettamente il mercato immobiliare. Comprare immobili allo scopo di lasciare una eredità ai propri figli e disinteressarsi a contribuire alla cura dell’ambiente non ha senso. 

Il nostro mondo non è solo il proprio appartamento o la villa in cui viviamo al riparo, curandocene lungo la nostra vita. 

Una proprietà in un mondo inquinato perde di valore e quindi anche l’obiettivo per cui la tramandiamo ai nostri cari. 

Non voglio che rimanga solo un messaggio o un semplice articolo da condividere per riflettere, ma mi piacerebbe desse anche degli spunti a cambiare le nostre piccole abitudini. 

Iniziamo dai piatti usa e getta, sostituiamo la cattiva abitudine di usare quelli in plastica, per 5 minuti il tempo di consumare un pasto e poi gettarli via e ritrovarli per i prossimi 1000 anni sulla nostra tavola. Sostituiamoli con quelli biodegradabili. 

Oggi si vendono posate, piatti e bicchieri biodegradabili di tutti i generi e fasce di prezzo. 

Non se ne vedono nei supermercati, almeno non ancora dalle nostre parti, ma su Amazon ne ho trovati diversi.

Mentre scrivevo l’articolo ho pensato ad un incentivo per cambiare mentalità e rendere l’acquisto di prodotti biodegradabili conveniente economicamente, da subito, nell’immediato. 

Mettere in detrazione dall’Irpef – in percentuali significative – tutte le spese per acquisto di prodotti biodegradabili, magari con un tetto massimo per persona e nuclei familiari, per evitare furbetti che ne approfittino. 

Così come già si fa per l’energia rinnovabile. Non è anche questo un modo per difendere il cambiamento climatico e la Terra? 

Per lasciare un messaggio significativo alle nuove generazioni raccogliamo non solo il nostro rifiuto per la strada o in spiaggia, ma anche quello di qualche “distratto”. 

Spero che il mio articolo ti sia d’aiuto. Dimmi che ne pensi qui nei commenti oppure sui social! 

Condividilo se pensi che sia interessante anche per il tuo gruppo di amici.

  • L’immagine in evidenza dell’articolo è una creazione di Simone Zirpoli, lo puoi trovare in Via Duomo 46 – Salerno

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